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domenica 7 agosto 2011

I Pink Floyd e l'autosomiglianza

Ecco la copertina di Ummagumma, uno dei più grandi successi dei Pink Floyd.


In primo piano abbiamo il chitarrista David Gilmour, segue il bassista Roger Waters, il batterista Nick Mason e infine il tastierista Richard Wright. I componenti del gruppo vengono scambiati di posto, fino ad arrivare a una ripetizione infinita della stessa immagine, ma con diverse permutazioni dei Pink Floyd (ce ne sono 24 in tutto). La copertina, ad opera dello studio Hypgnosis, cerca di creare l'illusione di più spazi e di più realtà, apparentemente simili, molto probabilmente per invitare gli ascoltatori a cercare più dimensioni nella musica contenuta nel supporto vinilico.
Date adesso un'occhiata a questo video. 


Anche qui si ha l'illusione di viaggiare in diversi spazi, apparentemente molto simili. Il video riproduce quello che i matematici conoscono come "Insieme di Mandelbrot". In tale insieme è contenuta una proprietà molto importante dei cosiddetti "Frattali", vale a dire l'autosomiglianza: ogni parte della figura, se vista a scale diverse, mostra lo stesso grado di complessità della figura intera. 

Ma esempi di autosomiglianza ne abbiamo a bizzeffe, offerti dalla natura. Nel cavolo romanesco, per esempio...

nella felce...


nei fulmini...


In tutte queste immagini si ha una ripetizione infinita della stessa immagine di partenza.
La copertina di Ummagumma, certamente, riproduce in una maniera un pò elementare il concetto di autosomiglianza; però è interessante notare quanto siano forti i legami che esistono tra la musica dei Pink Floyd e il mondo della scienza.



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