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domenica 28 agosto 2011

Suoni dall'universo


L'Astronomia è la scienza più antica. Questo perchè gli umani usarono l'occhio come primo strumento di indagine scientifica.
Solo nel secolo scorso si è introdotta la Radioastronomia, che per gli astronomi è un pò come usare l'orecchio: al posto delle onde luminose si studiano i corpi celesti captando le onde radio provenienti dal cosmo. Da questo momento in poi, più che di "vedere" gli astri, si intende dire "ascoltare" gli astri.
Le nostre sonde inviate per il Sistema Solare si trovano spesso a dover usare questi segnali radio; per esempio, la sonda Huygens, atterrata su Titano, ha sfruttato l'eco-radar per evitare che impattasse sul suolo durante la sua discesa.
Oggi, grazie al progetto "Suoni dall'Universo" avviato dall'Unione Astrofili Italiani, in collaborazione con l'associazione per non vedenti Guidiamoci  e con la Blindsight Project, è possibile ascoltare alcuni dei suoni registrati dalle più importanti sonde inviate nel Sistema Solare, o anche i segnali ricevuti dalle profondità del cosmo.
Ecco quindi prendere forma acustica l'eco delle stelle cadenti Leonidi, le aurore di Ganimede, il suono della pulsar appartenente alla Nebulosa del Granchio, e tanto altro ancora.
Ma forse, il più emozionante di tutti è la registrazione dei saluti dalla Terra in varie lingue, registrati su un disco d'oro a bordo della sonda Voyager, diretta verso i confini del Sistema Solare e oltre...un "messaggio nella bottiglia" che chissà dove andrà a finire...





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