E' certamente una notizia che non può passare inosservata, quella che porta la firma di un gruppo di ricercatori del CERN di Ginevra guidati dal portavoce Antonio Ereditato e che sembra "smantellare", a prima vista, il punto cardine su cui ruota non solo la Teoria della Relativita di Einstein, ma tutta la Fisica moderna: il team di scienziati avrebbe rilevato dei neutrini che viaggiano a velocità maggiori della velocità della luce. Si tratta di un risultato non previsto dal progetto Opera, il quale si occupa dell'oscillazione dei neutrini da muonico a tauonico.
Ora, questo blog tratta in maniera molto leggera argomenti di Matematica e Fisica, quindi oggi rischierei di andare "fuori tema", visto che parlare della Teoria della Relatività non è certamente come discutere di una partita di calcio. Ma il tam tam mediatico che sta venendo fuori consente di fare una riflessione importante su che cosa vuol dire "fare lo scienziato".
Intanto, stiamo parlando di una serie di risultati che, se confermati, costringerebbero la comunità scientifica a rivedere gran parte della Fisica moderna. Ora, scoprire che i neutrini (particelle dotate di una massa piccolissima e che riescono ad attraversare la materia restando indenni) viaggiano a velocità superiore a quella della luce di soli 60 nanosecondi su una distanza di 730km (la distanza esistente tra il CERN di Ginevra e il Gran Sasso dove si ricevono i neutrini sparati dalla Svizzera) è certamente qualcosa che qualunque scienziato vorrebbe scoprire, roba da premio Nobel. Ma il rischio di essere tacciati per degli sprovveduti è alto. Intanto, fatti due conti, si scopre che 60 nanosecondi alla velocità della luce corrispondono a circa 18 metri: se la distanza tra il Gran Sasso e il CERN fosse più corta di tale valore, e tutto andrebbe a farsi benedire.
Dall'altro lato, però, c'è da considerare che il team ha fatto interagire i neutrini ben 16000 volte negli ultimi tre anni, e quel discostamento di soli 60 nanosecondi rispetto alla velocità della luce nel vuoto si presentava puntualmente. L'incertezza statistica è molto bassa.
Allora, cosa fare?
Ed è qui che la Fisica mostra il suo lato più umile, e forse affascinante: dopo tre anni di analisi dei dati, controlli approfonditi, ripensamenti e quant'altro, vengono finalmente pubblicati i dati sperimentali, messi sotto la lente di ingrandimento di colleghi, anche di quelli che farebbero di tutto per rovinarti la reputazione. Ma il gesto appare necessario, perchè è più importante il progresso scientifico al proprio tornaconto. Quanti uomini di potere si muoverebbero così?
A tal proposito, voglio riportare una frase che il gruppo di ricerca ha scritto nell'articolo che potete trovare a questo link:
"Despite the large significance of the measurement reported here and the stability of the
analysis, the potentially great impact of the result motivates the continuation of our studies in
order to investigate possible still unknown systematic effects that could explain the observed
anomaly. We deliberately do not attempt any theoretical or phenomenological interpretation of
the results"
La verità è che ancora non possiamo dire con certezza se Einstein prese una cantonata con il limite superiore della velocità della luce. D'altronde, la sua teoria è ancora (e resterà, per molto tempo ancora) estremamente valida. Forse, la sua teoria vale sotto ben determinate condizioni così come la teoria della gravitazione newtoniana vale alle velocità tipiche della vita quotidiana. Non sappiamo dove andremo a finire, ma sappiamo che dobbiamo andare avanti. Perchè l'universo ha molta più fantasia di noi.

http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/09/22/alla-velocita-del-neutrino/
RispondiEliminanon è detto, comunque che Einstein avesse torto, aveva torto Newton ? no, è valido per un determinato piano cognitivo
ennio
Grazie Ennio, e benvenuto!
RispondiEliminail fatto è che ospito un pappagallo, Coco ... sono emotivamente coinvolto ^_^
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