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domenica 3 luglio 2011

Sulla democrazia diretta.

Seguo con interesse le discussioni relative alla "Democrazia diretta", o come dice Beppe Grillo, la "Democrazia dal basso", quella secondo la quale "ognuno è uno". E' un modello di democrazia che condivido, proprio perchè consente la partecipazione diretta del cittadino sulle questioni più importanti della vita umana, sulla dignità e i diritti umani.
E' proprio vero che se ogni persona del mondo fosse capace di decidere su questi temi di grande portata, temi per i quali tutti siamo uguali, vi sarebbe una gran quantità di persone che farebbero una scelta indirizzata verso il bene collettivo, proprio perchè nessuno di noi è contento di sentirsi sfruttato da un altro individuo, da un altro regime, da un'altra nazione.
Certamente il buon Beppe Grillo ha ragione quando diceva, diversi anni fa, che dobbiamo smetterla di delegare ad altri le decisioni più importanti che si prendono in ambito politico. Dobbiamo essere cittadini attivi, consapevoli, partecipi del bene comune.
Penso che su questo, ci sia poco da discutere.
Internet, a tal proposito, è un catalizzatore di questo cambiamento che sta avvenendo nella nostra società. Il referendum del 12-13 giugno sulla privatizzazione dell'acqua, sul legittimo impedimento, e sul nucleare, ha raggiunto risultati così sbalorditivi....ma sono convinto che senza il tam-tam sui social network, sui blog, senza il passaparola del web, non si sarebbe raggiunto lo stesso risultato.
Una cosa che mi ha colpito molto, durante quest'ultimo referendum, è stata la carenza di dibattito, in particolare sul tema del nucleare.
Premesso che io sono contrario all'uso del nucleare come fonte di energia energetica (in particolare sono contrario all' uso del nucleare mediante le attuali tecnologie disponibili), quello che ho notato è stato la mancanza di un dibattito sul "nucleare si-nucleare no" sviluppato sulla base di un ragionamento puramente scientifico. 
Perchè? 
Una risposta potrebbe essere "perchè è più facile trattare questo tema dal lato emozionale, far vedere ai cittadini le immagini di corpi deformati, i danni genetici causati alle persone e agli animali o piante, che si protraggono per decenni". E' vero, le conseguenze di un disastro nucleare sono allucinanti, e già solo per quelle si dovrebbe dire NO a questa fonte energetica. Per non parlare di dove andare a sistemare le scorie nucleari, il loro trasporto, i possibili attacchi terroristici.
Eppure, tutti i giorni siamo soggetti alle conseguenze dello sviluppo tecnologico. Tutti i giorni, i cittadini dei grandi centri urbani respirano smog.
Allora, e vengo al dunque...io penso che una democrazia diretta sia indispensabile, ma prima ancora di una democrazia diretta, è necessario che vi sia una solida cultura scientifica di base nelle nuove generazioni.
Senza questa, i cittadini di domani non potranno mai scegliere consapevolmente e diventare cittadini attivi e propositivi.
Senza una solida cultura scientifica, i cittadini di domani rischiano di scegliere semplicemente perchè "c'è stato un tam-tam mediatico su facebook"; rischieranno di scegliere inconsapevolmente, senza un dibattito pacifico e costruttivo.
Solo la scuola può, e deve, riuscire in quest'intento.
E mi fa piacere osservare che la scuola, in fondo, quando nacque, aveva già dentro di se il virus della "democrazia diretta". Perchè non c'è niente di più rivoluzionario di un insegnante che cerca di trasferire ai suoi alunni il suo bagaglio culturale, alla faccia di chi vuole che questi ragazzi crescano ignoranti e incapaci di scegliere consapevolmente.

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